Nel nostro lavoro quotidiano di Psicologi e Psicoterapeuti ci capita spesso, in occasione di un primo contatto telefonico, oppure di una prima visita, di sentirci domandare “dottò come funziona la terapia?”.
Questa, è una domanda molto frequente che aiuta a comprendere bene quanto la seduta dallo Psicologo sia ancora qualcosa di misterioso per molti ma, ancor più, come vi sia l’implicita convinzione di doversi preparare qualcosa di cui parlare, quasi un copione, come se si fosse ad un esame.
Probabilmente, la prima distinzione da fare, è quella tra un primo incontro oppure un qualsiasi altro incontro successivo al primo. In caso di una prima conoscenza, la seduta viene utilizzata per dare spazio alla persona ed al racconto delle difficoltà che l’hanno spinto a chiedere un aiuto.
Tipicamente nel primo colloquio a persona può parlare nei tempi e modi che preferisce, perché l’obiettivo dello psicologo è semplicemente di conoscerlo e formarsi una prima idea della domanda che sta formulando. Alla fine del colloquio, poi, è lo Psicologo che dà qualche informazione su di sé, parlando al paziente dell’approccio terapeutico che utilizzerà, e proponendo dei tempi e dei costi da concordare per lo svolgimento della terapia.
Da quel momento, e per i successivi colloqui, gli incontri avranno dei temi sui quali incentrare la discussione, che potranno essere stati individuati come obiettivi terapeutici, oppure potrebbero essere nuovi e mai affrontati e rappresentare un’esigenza per quel paziente in quel momento. Lo scopo dello Psicologo, difatti, è quello di far sempre sentire visto il paziente nelle proprie necessità, e per questo non forza mai un argomento di discussione, né se la persona chiede di non parlarne, né se porta un tema diverso dal solito di quale discutere.
Volendo riassumere, possiamo individuare in due domande lo svolgimento della seduta dallo psicologo.
In caso di prima conoscenza: “è un piacere conoscerla Mario, come posso aiutarla?”
Nei colloqui successivi: “bentornato Mario, come stiamo?”
Dunque, lo svolgimento della seduta è sempre incentrato sul dare la possibilità al paziente di raccontarsi, nei tempi e nei modi che gli sono più tipici.