Quando si pensa di iniziare un percorso psicologico spesso ci si domanda cosa si potrà o dovrà dire allo psicologo. È importante trattare solo il problema attuale o è necessario raccontare tutta la propria vita? Bisogna dar voce a ogni pensiero che passa per la testa o “censurare” qualcosa?
Fermo restando che il divenire del contenuto della seduta è qualcosa che si dispiega nella relazione tra lo psicologo e il paziente, possiamo comunque provare a rispondere a questo quesito.
L’orientamento terapeutico a cui lo psicologo aderisce senz’altro guida il suo operato, le tematiche che sceglie di trattare, le modalità e le strategie di intervento, dunque, anche le domande che porrà al paziente. Indipendentemente da ciò, generalmente, nelle prime fasi dell’intervento, si tende a focalizzare l’attenzione sulla conoscenza della persona e su ciò che l’ha portata a contattare un professionista. Lo psicologo, in questa fase iniziale, ha sempre a mente che è ancora un estraneo per la persona che gli ha chiesto aiuto, pertanto, comprenderà e accoglierà l’eventuale timore di parlare di aspetti personali, che verrà superato dopo i primi colloqui. Successivamente, dal presente ci si può spostare sul passato, sulla storia familiare dell’individuo, al fine di comprendere come e perché si sia giunti alla condizione attuale.
In ogni incontro, il paziente, spontaneamente o guidato dallo psicologo, potrà scegliere di raccontare ciò che ritiene opportuno e, al contrario, omettere questioni che non si sente ancora pronto ad affrontare, potrà stare in silenzio o parlare a “ruota libera”.
Lo psicologo, con cura e sensibilità, creerà le condizioni migliori per far sì che il paziente si senta a proprio agio e, nel tempo, libero di parlare apertamente di qualsiasi argomento di cui sente il bisogno. Infatti, confidare pensieri o confrontarsi su tematiche particolarmente delicate che generano un malessere ma che si fa fatica o non si riesce a raccontare alle persone care, per il valore emotivo delle stesse o per il timore della reazione dell’altro, può aiutare a sentirsi più leggeri e ad affrontare quel qualcosa che disturba da tempo. In questi casi, la seduta con lo psicologo può rappresentare quel luogo in cui poter parlare di questi argomenti e provare a farvi fronte. Naturalmente, lo psicologo non forzerà il paziente a trattare questioni per cui non si sente pronto ma ne rispetterà i tempi e attenderà il momento opportuno affinché ciò che lo mette a disagio possa essere affrontato.