Di

|

Categorie: psicologia

Tag:

Superare le Crisi di Panico: Psicoterapia, Neuroscienze e Autoregolazione

Le crisi di panico non sono solo episodi di ansia intensa, ma una complessa interazione tra il nostro sistema nervoso autonomo, le credenze apprese e il nostro ambiente. Studi neuroscientifici hanno dimostrato che questi episodi derivano da una risposta iperattiva dell’amigdala e da un’errata interpretazione dei segnali corporei (Paulus & Stein, 2006). Ma la buona notizia è che il cervello è plastico, e attraverso la psicoterapia possiamo insegnargli a rispondere diversamente.

Cosa Accade nel Cervello Durante un Attacco di Panico?

Le crisi di panico coinvolgono il circuito della paura, che include l’amigdala, l’insula e la corteccia prefrontale. Quando il cervello percepisce un pericolo (anche se non reale), attiva il sistema simpatico, rilasciando adrenalina e generando sintomi come tachicardia, respiro affannoso e vertigini. Se questa reazione viene interpretata come pericolosa, si innesca un circolo vizioso che amplifica la paura (Gorman et al., 2000).

Il Ruolo della Psicoterapia nelle Crisi di Panico

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è attualmente il trattamento più efficace per i disturbi di panico (Hofmann et al., 2012). Attraverso un percorso strutturato, il paziente impara a:

  • Riconoscere i pensieri catastrofici e sostituirli con interpretazioni più realistiche.
  • Esporsi gradualmente alle situazioni temute per ridurre l’evitamento.
  • Utilizzare tecniche di autoregolazione come la respirazione diaframmatica.

Come Agire Durante una Crisi di Panico

Quando si avverte un attacco di panico, il primo passo è riconoscere che il corpo sta reagendo a un falso allarme. Ecco alcune strategie immediate:

1. Respirazione Consapevole

La respirazione diaframmatica può ridurre l’attivazione del sistema simpatico e promuovere il rilassamento (Zaccaro et al., 2018). Un esercizio efficace è il 4-7-8: inspira per 4 secondi, trattieni per 7, espira per 8.

2. Grounding Sensoriale

Per riportare l’attenzione al presente, puoi usare la tecnica del 5-4-3-2-1:

  • 5 cose che vedi
  • 4 cose che tocchi
  • 3 suoni che senti
  • 2 odori che percepisci
  • 1 sapore in bocca

3. Accettazione e Desensibilizzazione

Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, tentare di controllare la crisi può peggiorarla. Accettare i sintomi senza evitarli riduce l’intensità dell’attacco nel tempo, come dimostrano gli studi sull’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) (Hayes et al., 2006).

Strategie a Lungo Termine per la Gestione del Panico

Oltre alle tecniche di emergenza, è importante lavorare su strategie di prevenzione:

1. Regolazione Emotiva e Neuroplasticità

Pratiche come la mindfulness migliorano la connettività tra l’amigdala e la corteccia prefrontale, riducendo la reattività emotiva nel lungo termine (Hölzel et al., 2011).

2. Attività Fisica e Alimentazione

L’esercizio regolare riduce il rilascio di cortisolo e aumenta i livelli di serotonina e dopamina, contrastando la vulnerabilità al panico (Wipfli et al., 2008).

3. Supporto Psicoterapeutico e, se Necessario, Farmacologico

In alcuni casi, un trattamento combinato tra terapia psicologica e farmaci (come gli SSRI) può offrire un supporto aggiuntivo, soprattutto in fasi acute (Roy-Byrne et al., 2010).

Conclusione

Superare le crisi di panico richiede tempo, consapevolezza e il supporto di professionisti qualificati. Il nostro cervello è plastico e, con gli strumenti giusti, può imparare a spezzare il circolo della paura. La psicoterapia offre percorsi scientificamente validati per ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi, restituendo alle persone il controllo della propria vita.

Fonti:

  • Gorman, J. M., Kent, J. M., Sullivan, G. M., & Coplan, J. D. (2000). Neuroanatomical hypothesis of panic disorder. American Journal of Psychiatry.
  • Hofmann, S. G., Asnaani, A., Vonk, I. J. J., Sawyer, A. T., & Fang, A. (2012). The efficacy of cognitive behavioral therapy. Cognitive Therapy and Research.
  • Hölzel, B. K., Lazar, S. W., et al. (2011). Mindfulness practice leads to increases in regional brain gray matter density. Psychiatry Research.
  • Paulus, M. P., & Stein, M. B. (2006). An insular view of anxiety. Biological Psychiatry.