La Terapia Metacognitiva-Interpersonale rappresenta uno dei più felici aggiornamenti della Terapia Cognitivo-Comportamentale ed è un approccio appartenente alla cosiddetta “terza onda”, ovvero quella più recente corrente di pensiero che mira a promuovere gli aspetti di consapevolezza nel paziente. La TMI interviene su due dimensioni distinte ma non indipendenti, quella Metacognitiva e quella Interpersonale; la prima (Metacognitiva) fa riferimento alla capacità, appartenente a ciascuno di noi, di riconoscere e riflettere sui contenuti mentali propri e altrui (Metacognizione significa “pensare al pensiero”) ed è un’abilità che la TMI si propone di potenziare nel paziente allo scopo di renderlo consapevole di ciò che accade, mentre sta accadendo. Numerosi studi sostengono infatti l’ipotesi che il malessere psicologico sia la conseguenza di una difficoltà nell’identificare correttamente i pensieri e nel dare senso alle emozioni che accompagnano la quotidianità, e che ciò porti a mettere in atto comportamenti disfunzionali dei quali il paziente non ha consapevolezza. Paziente e Terapeuta, dunque, esplorano insieme tali comportamenti, cercando contemporaneamente il significato e l’utilità degli stessi ed il recupero della propria identità, fatta di desideri e progettualità più o meno consapevolmente accantonate.
La dimensione Interpersonale, invece, rimanda alla fisiologica natura “on-line” dell’essere umano e ha lo scopo di generare un’attenta riflessione sulle relazioni interpersonali ed una comprensione di quell’insieme di fattori che possono renderle faticose, insoddisfacenti o problematiche. Paziente e Terapeuta, attraverso l’approfondimento di episodi significativi, lavorano insieme per scoprire il peculiare set di schemi interpersonali, ovvero le modalità relazionali apprese nell’arco della vita che caratterizzano il modo con il quale il paziente cerca di soddisfare i propri scopi all’interno della relazione
Fondamentale, nella TMI, è il ruolo della Relazione Terapeutica, la cornice entro la quale Paziente e Terapeuta muovono i passi, e che rappresenta la palestra nella quale esercitare le abilità di consapevolezza e comprensione, con un’attenzione particolare poi a ciò che va a turbare la relazione, assumendo che quanto si verifica nella stanza di terapia sia un modello in scala di ciò che accade al paziente nella vita quotidiana.